Gli obiettivi sono definiti per ciascuna dimensione dell’energia, confrontando due scenari: il primo (scenario base o di riferimento) proietta l’evoluzione del sistema energetico nazionale partendo dalle politiche attualmente vigenti. Il secondo (scenario con obiettivi o di policy) impone gli obiettivi, tratteggiando le soluzioni economicamente più convenienti, in base ad assunzioni sulla evoluzione delle tecnologie. Lo scenario di riferimento è diffusamente descritto nel capitolo 4 della proposta di piano, mentre gli obiettivi sono trattati nel capitolo 2.

Sulla base delle regole europee, talora gli obiettivi sono numericamente quantificati, altre volte sono più qualitativi. Si riportano di seguito quelli principali, con sintetica spiegazione delle motivazioni.

 

1. Decarbonizzazione (comprese le fonti rinnovabili)

 

Un obiettivo, non direttamente conseguente alle previsioni del pacchetto europeo, è l’abbandono del carbone per la produzione elettrica. Il raggiungimento di questo obiettivo presuppone la realizzazione di impianti e infrastrutture sufficienti per sostituire la corrispondente produzione energetica e per mantenere in equilibrio il sistema elettrico.

Sul fronte delle fonti rinnovabili, l’obiettivo è stato definito tenendo conto di tre elementi fondamentali:

  1. fornire un contributo all’obiettivo europeo coerente con le previsioni del regolamento governance (allegato II);
  2. accrescere la quota dei consumi coperti da fonti rinnovabili nei limiti di quanto possibile, considerando, nel settore elettrico, la natura intermittente delle fonti con maggiore potenziale di sviluppo (eolico e fotovoltaico) e, nei settori termico, i limiti all’uso delle biomasse, conseguenti ai contestuali obiettivi di qualità dell’aria;
  3. l’esigenza di contenere il consumo di suolo: ciò ha condotto a definire un obiettivo di quota dei consumi totali coperti da fonti rinnovabili pari al 30% al 2030.

Si tratta di un obiettivo assai impegnativo, che comporterà, nel settore elettrico, oltre che la salvaguardia e il potenziamento del parco installato, una diffusione rilevante sostanzialmente di eolico e fotovoltaico, con un installato medio annuo dal 2019 al 2030 pari, rispettivamente, a circa 3200 MW e circa 3800 MW, a fronte di un installato medio degli ultimi anni complessivamente di 700 MW. Questa diffusione di eolico e fotovoltaico richiederà anche molte opere infrastrutturali e il ricorso massivo a sistemi di accumulo distribuiti e centralizzati, sia per esigenze di sicurezza del sistema, sia per evitare di dover fermare gli impianti rinnovabili nei periodi di consumi inferiori alla produzione.

Importanti sforzi saranno richiesti anche per incrementare il consumo di energia rinnovabile per il riscaldamento e raffrescamento, soprattutto in termini di diffusione di pompe di calore, e per i trasporti.

Da ricordare che, ai fini della decarbonizzazione, sussiste un obiettivo nazionale vincolante, consistente nel ridurre, al 2030, del 33% le emissioni di CO2 nei settori non ETS, rispetto a quelle del 2005, risultato che può essere raggiunto attraverso diversi interventi, sia nazionali che comunitari, soprattutto in termini di efficienza energetica e fonti rinnovabili.


2. Efficienza energetica

 

Sussistono diversi obiettivi da raggiungere, tutti derivanti dalle regole europee.

Il primo consiste nella riduzione, al 2030, del fabbisogno di energia primaria europeo del 32,5%, calcolato rispetto alle proiezioni elaborate dalla CE nel 2007 con lo scenario Primes. Si prevede che l’Italia conseguirà una riduzione del 43%, calcolata allo stesso modo.

Molto impegnativo è l’obiettivo di ridurre, in ciascuno degli anni dal 2021 al 2030, i consumi finali di energia di un valore pari allo 0,8% dei consumi annui medi del triennio 2016-18, mediante politiche attive. Questo obiettivo equivale a una riduzione di 0,93 Mtep/anno, e, confrontato con il consumo finale 2016 di 115,9 Mtep, evidenzia il grande sforzo che richiederà, anche in settori “difficili”, tra i quali gli edifici e i trasporti.

Molto importante sarà la penetrazione dell’elettricità nei trasporti: si mira, al 2030, a 1,6 ML di auto elettriche pure, 4,5 ML di auto ibride, su un parco auto circolante nelle stesso anno di 37 ML di veicoli, leggermente inferiore a quello attuale.



3. Sicurezza energetica

 

Si punta a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento, da un lato, incrementando le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica e, dall’altro, diversificando le fonti di approvvigionamento, ad esempio con il ricorso al gas naturale anche tramite GNL, avvalendosi di infrastrutture coerenti con lo scenario di decarbonizzazione profonda al 2050. Ai fini della sicurezza sarà necessario il coordinamento dei piani di emergenza nazionali con quelli degli altri Paesi che sono collegati ai medesimi corridoi di approvvigionamento fisico.

Un ruolo nuovo per le infrastrutture gas, da investigare, potrebbe derivare da carburanti come il biometano e dall’integrazione con il sistema elettrico, ad esempio con la trasformazione in combustibili gassosi dell’energia da fonti rinnovabili non immediatamente consumata.

Per quanto riguarda i prodotti petroliferi, che continueranno ad essere necessari per i trasporti, sarà favorita l’evoluzione in senso green delle infrastrutture esistenti, tra le quali le raffinerie.

Sul fronte del sistema elettrico, sarà importante promuovere la realizzazione di infrastrutture e sistemi di accumulo necessari per tener conto dell’evoluzione del mix produttivo, sempre più basato su rinnovabili intermittenti, tema peraltro connesso alla dimensione mercato interno.


4. Mercato interno

 

Si vuole garantire maggiore flessibilità del sistema elettrico, ampliando le risorse che potranno fornire i servizi necessari all’equilibrio in tempo reale tra domanda e offerta. Parimenti, le regole del mercato dovranno evolvere in modo da favorire l’integrazione della crescente quota di rinnovabili, ad esempio con un progressivo avvicinamento del termine di negoziazione a quello di consegna fisica dell’elettricità.

Opportuni sviluppi della rete di trasmissione, interna e con Paesi terzi, e l’accoppiamento del mercato elettrico nazionale con quelli di altri Stati concorreranno ad avvicinare i prezzi italiano dell’energia elettrica a quelli europei.

Di centrale importanza sarà un ruolo sempre più attivo dei consumatori, in veste di prosumer (produttori da fonti rinnovabili e consumatori), anche attraverso le comunità dell’energia rinnovabile. Importante sarà la tutela dei consumatori, sia promuovendone un ruolo attivo sul mercato, sia attraverso una maggiore trasparenza del mercato in tutte le sue fasi, in particolare quella della vendita.

Occorrerà comunque introdurre meccanismi di mercato per garantire anche l’adeguatezza del sistema, vale a dire la capacità del sistema di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica atteso nel medio e lungo termine, rispettando i requisiti di operatività e qualità, tema dunque connesso anche agli obiettivi di sicurezza.

Da ultimo, non in ordine di importanza, saranno perfezionati gli strumenti volti a contrastare il fenomeno della povertà energetica (famiglie in disagio economico).


5. Ricerca, innovazione e competitività


In tema di ricerca, si punta a migliorare la capacità del sistema della ricerca di presidiare e sviluppare le tecnologie di prodotto e di processo essenziali per la transizione energetica e a favorire l'introduzione di tecnologie, sistemi e modelli organizzativi e gestionali funzionali alla stessa transizione energetica e alla sicurezza.

Gli strumenti principali consisteranno in un miglior governo del sistema ricerca e nel coordinamento tra le politiche e misure sul fronte della domanda di prodotti e tecnologie (indotta, ad esempio, dai meccanismi di sostegno delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica) e dell’offerta degli stessi prodotti e tecnologie, in modo che il sistema produttivo trovi conveniente evolvere in senso coerente con le esigenze del futuro sistema energetico.

Per raggiungere gli obiettivi qui sintetizzati (e meglio descritti nel capitolo 2 della proposta di piano) sono delineate misure diffusamente descritte nel capitolo 3 della proposta di piano ed elencate nella tabella 2 a pagina 11 dello stesso documento.

 

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